Glossario
Versione 18, febbraio 2025
Registro tumori della Regione Emilia-Romagna
Il Registro Tumori di Popolazione della Regione Emilia-Romagna (RT RER) è stato istituito nell’anno 2019. E’ costituito da 7 Unità Funzionali Territoriali (UFT): Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Romagna-Imola (che include l’AUSL della Romagna e l’AUSL di Imola).
Territorio e Popolazione
Estesa su di una superficie di 22510 kmq, l’Emilia-Romagna è costituita da 330 comuni (al 30/06/2021, fonte ISTAT) [1]. La popolazione residente al 01/01/2020 era pari a 4.464.119 abitanti, dei quali 2.173.781 maschi e 2.290.338 femmine.
Le popolazioni a rischio, utilizzate come denominatore nelle misure di frequenza delle neoplasie, sono rappresentate dalle popolazioni residenti in Regione Emilia-Romagna, rilevate al 01/01 di ogni anno considerato [2].
Periodo
Il periodo analizzato include gli anni dal 2006 al 2020 per le UFT di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Romagna-Imola. La UFT di Bologna ha avviato la registrazione nel 2017, pertanto sono inclusi gli anni dal 2017 in poi.
Classificazioni utilizzate
Sono descritti i nuovi casi di tumore maligno – inclusi in situ e incerti per la sede vescica e esclusi i tumori della cute non melanoma – (casi incidenti) diagnosticati nella popolazione residente in Regione Emilia-Romagna.
La definizione delle sedi tumorali è basata sulla decima revisione dell’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD-10) [3]. Gli indicatori sono visualizzabili per le sedi tumorali più frequenti, selezionabili attraverso gli elenchi a tendina. Per “Tutti i tumori” si intende il totale dei tumori invasivi (e in situ/incerti della vescica), a esclusione della sede tumorale cute non melanoma (ICD-10=C44). A questo totale, quindi, concorrono anche sedi meno frequenti non visualizzabili nell’elenco a tendina.
Casi per anno
Indicano il numero di nuove diagnosi di tumore (incidenza) nel periodo e nell’area territoriale considerati. Se riferiti a un singolo anno di calendario, i casi per anno coincidono con il numero di casi effettivamente occorsi in quell’anno. Se si considera un periodo più ampio, i casi per anno corrispondono al numero medio di casi per anno, che, se calcolato per il totale della Regione Emilia-Romagna, può, a causa degli arrotondamenti decimali, non coincidere con la somma dei numeri medi calcolati per singola UFT.
Percentuale sul totale dei tumori
La percentuale della sede in studio sul totale dei tumori è stata calcolata come rapporto tra il numero medio di casi della sede considerata sul numero medio annuo del totale dei tumori.
Tasso grezzo
Il tasso grezzo (T) è una misura di frequenza ottenuta dal rapporto tra il numero di casi incidenti per tumore (N), verificatisi in un certo intervallo di tempo, e la popolazione a rischio (P). Essendo i tumori un fenomeno relativamente raro e per rendere il numero più facilmente leggibile, il tasso di incidenza è moltiplicato per 100.000 soggetti, per cui indica il numero medio di tumori che si sono verificati ogni 100.000 residenti.
T = N/P x 100.000
Tasso grezzo per fascia di età
Il tasso specifico per età (Ti) è calcolato rapportando il numero di casi occorsi in una certa fascia d’età (Ni), alla popolazione a rischio corrispondente (Pi). Il tasso è solitamente riferito agli eventi occorsi in un anno in 100.000 soggetti di quella fascia d’età.
Ti = Ni /Pi x100.000
Tasso standardizzato per età
I tumori riguardano prevalentemente persone in età avanzata, quindi parte delle differenze tra i tassi grezzi osservati in popolazioni diverse (nello spazio e nel tempo) può essere dovuta alla loro diversa struttura per età. Per effettuare dei confronti nel tempo (andamenti temporali) e nello spazio (confronti fra aree geografiche), è necessario ricorrere alla metodologia statistica della standardizzazione per età. Con il metodo diretto (qui utilizzato) si attribuiscono dei pesi ad ogni classe di età. In questo modo si assume che le popolazioni a confronto abbiano la stessa struttura per età della popolazione standard. Il tasso standardizzato per età si calcola come segue:
TSD = ∑(Ti x Pi*)/∑Pi* x 100.000
dove Pi* è il peso attribuito alla classe di età i-esima, secondo la popolazione standard scelta come riferimento, Ti è il tasso grezzo per l’ i-esima classe di età. La popolazione standard utilizzata è quella Europea 2013 [4]. I tassi di incidenza standardizzati per età sono calcolati per il totale regionale, ma anche per le singole aree territoriali, che lo compongono. Oltre al dato puntuale, è calcolata anche una stima intervallare, cioè gli intervalli di confidenza al 95%. Nei grafici gli intervalli di confidenza sono rappresentati da barre di errore. Quando le barre di errore di due misure non si sovrappongono, si può presupporre una differenza statisticamente significativa tra gli indicatori di diverse popolazioni poste a confronto.
Stima dei tassi di incidenza per gli anni successivi al 2020
I tassi di incidenza standardizzati per età sono riportati, per ogni sede oggetto di analisi, per l’intero periodo di osservazione, complessivamente 13 anni, dal 2006 al 2020. I dati dei registri tumori, per loro definizione, sono soggetti a una certa latenza temporale, perciò, per fornire dati più recenti, sono calcolate delle proiezioni fino al 2025. Le stime di incidenza fino all’anno 2025 sono prodotte nel modo seguente [5]:
- in presenza di un trend significativo (p-value < 0,05) nel periodo in studio (2006-2020), i tassi di incidenza sede-specifici dell’ultimo anno disponibile sono moltiplicati per la variazione media annua percentuale (Estimated Average Annual Percent Change, EAAPC). Se l’EAAPC risulta superiore o inferiore al valore di 2,5 in valore assoluto, è utilizzato il valore massimo di 2,5 se positiva, oppure -2,5 se negativa;
- in assenza di un trend significativo nel periodo in studio (2006-2020), si è assunto un tasso costante nel tempo, per cui il tasso dell’ultimo anno disponibile è esteso agli anni successivi, fino al 2025.
Per l’UFT di Bologna sono stati riportati i tassi di incidenza standardizzati per gli anni dal 2017 in poi. Non sono state calcolate le proiezioni perché solo quattro anni di incidenza non consentono di verificare la presenza (o assenza) di un trend.
Sopravvivenza netta
La sopravvivenza esprime una misura dei pazienti che sopravvivono alla malattia a distanza di tempo (in genere anni) dalla diagnosi.
La sopravvivenza osservata misura la proporzione di pazienti viventi tenendo, però, in considerazione tutti i decessi, anche quelli non correlati al tumore in oggetto.
In questo modo si ottiene una sovrastima della letalità del tumore perché si attribuisce implicitamente a esso l’intera mortalità dei pazienti. Questa sovrastima è tanto maggiore quanto maggiore è l’età del paziente.
La sopravvivenza netta è una misura che permette di ricondursi all’ipotetica (fittizia) situazione in cui il tumore in studio sia l’unica causa di morte. La sopravvivenza netta stima la probabilità di sopravvivere dopo una diagnosi di tumore eliminando la distorsione derivante dalla possibilità di morire per altre cause.
È un indicatore ideale per confrontare la sopravvivenza tra popolazioni o periodi temporali diversi, perché esclude che le differenze eventualmente riscontrate possano essere attribuite a variazioni del rischio di morire per cause diverse dal cancro.
In linea con le più recenti statistiche prodotte dai registri tumori italiani e internazionali, per stimare la sopravvivenza netta è stato utilizzato l’approccio di Pohar-Perme [6]. Questo metodo è robusto rispetto a violazioni dell’assunzione di indipendenza tra il rischio di morire per il cancro e il rischio di morire per altre cause e rappresenta un’innovazione introdotta in seguito all’importante progresso nella comprensione e nella stima della sopravvivenza netta di questi ultimi anni.
L’analisi di sopravvivenza riguarda i casi diagnosticati dal 2009 al 2018, con aggiornamento dello stato in vita al 31/12/2023. La sopravvivenza è stata calcolata per i soggetti di età maggiore a 15 anni e sono stati considerati eleggibili, per uno stesso soggetto, anche i tumori successivi al primo, mentre sono stati esclusi i casi notificati dal solo certificato di decesso o da autopsia (diagnosi coincidente con la data di decesso). La sopravvivenza è stata calcolata con un approccio completo [7].
Sopravvivenza netta standardizzata per età
I tumori riguardano prevalentemente persone in età avanzata, quindi parte delle differenze nella sopravvivenza netta in popolazioni diverse (nello spazio e nel tempo) può essere dovuta alla loro diversa struttura per età.
Per effettuare adeguatamente dei confronti nel tempo o nello spazio, è necessario ricorrere alla metodologia statistica della standardizzazione per età. La sopravvivenza netta standardizzata per età permette di effettuare confronti eliminando le distorsioni dovute a diverse distribuzioni per età delle popolazioni confrontate.
Per calcolare la sopravvivenza netta standardizzata per età, viene pesata la sopravvivenza netta specifica per ogni classe di età con dei pesi standard, ovvero i pesi ICSS (International Cancer Survival Standard) [8], come segue:
STD_NS = ∑(NSk x pesok)
dove pesok è il peso attribuito alla classe di età k-esima, secondo gli standard ICSS, NSk è la sopravvivenza netta per la k-esima classe di età.
In alcune situazioni, come nel caso dei tumori meno frequenti, il numero di casi può essere insufficiente per il calcolo della sopravvivenza netta standardizzata per età. Per questa ragione, si è adottato un criterio in linea con la recente metodologia utilizzata dal gruppo CONCORD [9], secondo il quale:
- Se il numero di casi a rischio è minore di 50, il calcolo non viene effettuato.
- Se i casi a rischio sono 50 o più, il calcolo viene effettuato a meno che non vi siano due o più classi di età prive di casi a rischio. Si rimanda alla metodologia utilizzata dal gruppo CONCORD [9] per i dettagli di calcolo
Riferimenti bibliografici
- Codici statistici delle Unità amministrative territoriali: comuni, città, metropolitane, province e regioni. [Leggi di più]
- Popolazione Residente per età, sesso e stato civile al 1° gennaio [Leggi di più]
- World Health Organization. (2004). ICD-10: international statistical classification of diseases and related health problems: tenth revision, 2nd Geneva: World Health Organization
- Eurostat (2013). Revision of the European standard population: Report of the Eurostat’s task force. Luxembourg: European Union
- AIOM, I numeri del cancro in Italia 2020. Capitolo 5, Note Metodologiche. [Leggi di più]
- M. Pohar Perme, J. Stare, J. Estève On estimation in relative survival Biometrics, 68 (2012), pp. 113-120
- Brenner, H., and B. Rachet. Hybrid analysis for up-to-date long-term survival rates in cancer registries with delayed recording of incident cases. Eur J Cancer 2004;40(16):2494-501
- Corazziari I, Quinn M, Capocaccia R. Standard cancer patient population for age standardising survival ratios. Eur J Cancer. 2004 Oct;40(15):2307-16
- Brenner, H., and B. Rachet. Hybrid analysis for up-to-date long-term survival rates in cancer registries with delayed recording of incident cases. Eur J Cancer 2004;40(16):2494-501
- Corazziari I, Quinn M, Capocaccia R. Standard cancer patient population for age standardising survival ratios. Eur J Cancer. 2004 Oct;40(15):2307-16
- Allemani C, Matsuda T, Di Carlo V, Harewood R, Matz M, Nikšić M, Bonaventure A, Valkov M, Johnson CJ, Estève J, Ogunbiyi OJ, Azevedo E Silva G, Chen WQ, Eser S, Engholm G, Stiller CA, Monnereau A, Woods RR, Visser O, Lim GH, Aitken J, Weir HK, Coleman MP; CONCORD Working Group. Global surveillance of trends in cancer survival 2000-14 (CONCORD-3): analysis of individual records for 37 513 025 patients diagnosed with one of 18 cancers from 322 population-based registries in 71 countries. Lancet. 2018 Mar 17;391(10125):1023-1075.